PARROCCHIA DI SAN SIRO

l più antico documento in cui si fa riferimento all’esistenza di una Chiesa a Soresina risale al 1175. La posa della prima pietra di quella attuale dedicata a S. Siro Vescovo risale al 1582 ad opera dell’allora Vescovo di Cremona Nicolò Sfondrati futuro Papa Gregorio XVI. La consacrazione avvenne nel 1174 ad opera di S.E. Cesare Speciano suo successore.L’attuale facciata, la terza, è stata realizzata nel 1941 in occasione del giubileo sacerdotale del  parroco Mons. Pietro Sinelli, dall’Architetto soresinese Giulio Carotti.

CAMPANILE DI SAN SIRO

É alta 51 metri, esclusa la statua del Redentore sbalzata in rame dorato posta alla sommità, opera del milanese S.Zucchi. Progettata da L. Voghera è stata edificata dal 1836 al 1839. Il completamento murario e ornato portati a termine nel 1851 sotto la guida dell’ Architetto C. Visioli. Le 8 statue di santi che la adorano sono opera del milanese L. Cocchi. La cella campanaria è corredata da un concerto di 12 campane (uno dei più famosi della zona e orgoglio dei soresinesi) realizzato dalla ditta Crespi di Crema (Cr).

CHIESA DI SAN FRANCESCO AL DOSSO

Edificata ai primi del ‘600 da un gruppo di Terziari Francescani è detta “del Dosso”, perché situata all’inizio di un’elevazione del terreno. La facciata presenta le forme tipiche dell’architettura tardo-rinascimentale. Interno a tre navate, separate da colonne di “botticino” , ampliato successivamente con l’aggiunta di quattro cappelle laterali.
Altare maggiore: grande “doppia” ancona proveniente della Chiesa di Sant’Antonio, demolita nel 1926. La cornice esterna ha caratteri cinquecenteschi, quella interna,barocca e sfarzosa, ha al centro il Cristo agonizzante,crocifisso ligneo di Giacomo Bertesi (1676-77) Prima cappella a destra, entrando:San Francesco riceve le stigmate Statua lignea di autore ignoto (sec XVII). Perdono d’Assisi dipinto su tela del soresinese G.G. Pasini detto l’Usignolo (1623). Prima cappella di sinistra,entrando: La Beata Vergine del Rosario con i Santi Domenico e Caterina da Siena dipinto su tela di C. Ceresa (1609-1679); L’estasi di S.Teresa dipinto su tela di autore ignoto (sec XVIII).

Per la tecnica insolita, dipinto su lastra di cristallo, sono di notevole interesse anche le 14 formelle della Via Crucis (ignoto XVIII sec).
La torre campanaria è stata edificata nel 1704 dai Frati del Terz’Ordine Regolare di S.Francesco.

 

Chiesa di San Rocco

Il primo nucleo della chiesa fu l’Oratorio di San Sebastiano risalente alla fine del ‘ 400 inizi ‘ 500. Questo fu ampliato a cura della Confraternita dei Santi Rocco e Martino, qui operante dal 1577, prima con la navatella a sinistra, poi con vasto coro.
Torre campanaria con lapide a ricordo della Pace dei Pirenei (1659). Fra i dipinti su tela: Le nozze di Cana attribuito a Giacomo Miradori ( XVII sec); L’adorazione dei pastori – Il riposo durante la fuga in Egitto di G.Miradori figlio di Luigi Miradori detto il”Genovesino” (XVII sec); La decollazione di Giovanni Battista, di Jacopo Ferrari (1653); La Crocifissione di Gesù e i Santi, attribuito a F. Boccaccino (1753?); La morte di Giuseppe, attribuito                   a G. Maggiori-Beltrami (sec XIX),Trionfo della fede di autore ignoto (sec. XVIII). Unico dipinto su tavola: Madonna con Bambino Gesù, di A. Bottazzi (1833)

Chiesa di Santa Croce

Attigua all’ospedale, esisteva già come Cappella dell’antico Ospedale di S.Croce, fondato nel 1582 dal soresinese G. Antonio Valcarenghi. Ampliata ed arricchita dalla torre nel ‘600 presenta un interno a navata unica. Dipinti su tela: Il Battesimo di Cristo, di G.B. Trotti, detto “il Malosso” (1587);La deposizione di Cristo dalla Croce, di G. Zocchi (1651). Le formelle della Via Crucis in terracotta sono di G. Michieli (donate nel 1927).

PER MOTIVI DI SICUREZZA LA CHIESA NON E’ ACCESSIBILE.

Chiesa della Madonnina

Santa Maria del Cingaro fu edificata come oratorio mariano nei primi decenni del ‘600. Interno a navata unica, ma i due altari laterali determinano una planimetria a croce latina.
Sull’altare maggiore in una pregevole ancona, dorata nel 1680, l’Annunciazione, copia di un dipinto del Genovesino.
Altari laterali di San Latino e del Crocifisso con pregevoli ancone settecentesche, intagliate e dorate. Volta del presbiterio: affresco La Madonna della Mercede di Giuseppe Tomé (1939).Fra i dipinti su tela: S.Francesco nello speco; Il miracolo dell’Ostia, di L.Miradori detto il “Genovesino” (sec XVII); S.Giovanni nel deserto, copia del Tiziano di Luigi Ferrari (1860); I Misteri del Rosario di A.Zanchi (1596).


Monastero della Visitazione

In origine il monastero della Visitazione era sorto come convento per i frati Minori osservanti. In seguito nel 1798, dopo la soppressione dell’Ordine, venne utilizzato come abitazione.Nel 1859-60, dalla trasformazione della casa Tirelli-Cervi, con la ricostruzione della chiesa andata distrutta dopo la soppressione dell’Ordine, dai successivi interventi sull’edificio e sulla facciata, sorse l’attuale sede del monastero della Visitazione.

Chiesa Santa Maria del Boschetto
" Il Tempietto"

Fu costruita nel 1606 dalla Confraternita della SS Trinità sul vecchio Oratorio di S.Maria Campestre.Dal 1945 è diventata “il Tempietto della Beata Vergine di Caravaggio” ed ospita nell’ancona barocca dell’altare il gruppo della Madonnina con Giovannetta di Leone Lodi.Pregevole l’ancona cinquecentesca (1517) dello scultore bresciano Maffeo Olivieri, proveniente dalla chiesa di Sant’Antonio, demolita nel 1926. Tra le statue del polittico quelle di San Siro, San Rocco, San Pietro Martire e Giobbe.

Santuario di Ariadello

Sorge a circa 2,5 Km a Nord del centro abitato, raggiungibile anche con la ciclabile delle Città Murate. Fatto costruire nel 1664 dal feudatario di Soresina, Giovanni Battista Barbò a ricordo, secondo la tradizione, di un m iracolo. La sua  figlioletta, sordomuta, riacquistò la parola mentre offriva un mazzetto di fiori di campo all’immagine d ella Madonna dipinta su muro cadente facente parte di una vasta costruzione denominata “Tor de Ariadini”. L’antico affresco è al centro dell’ancona barocca dell’altare maggiore. Alle pareti della navata, tele votive di anonimo, (XVII sec). La medaglia della volta è affresco di Giovanni Battista Galizzi (1904).
La festa annuale si celebra la seconda domenica di Maggio ed è anche occasione per la “scampagnata con merenda sui prati” e per una fiera molto frequentata.

Per gruppi è obbligatoria la prenotazione da effettuarsi presso: