Città di Soresina

Costituitasi probabilmente in epoca longobarda (sec. VII e Vilia.C.) come centro coordinatore dell’attività agricola e mercantile del territorio circostante, già in parte reso fertile da numerose fattorie di più antica formazione, Soresina si sviluppò nei decenni intorno al mille e divenne ricco feudo dei figli di Ulrico di Bellusco. Seguì poi le sorti di Cremona e nel 1321 cadde sotto il dominio di Galeazze Visconti, Signore di Milano e Vicario Imperiale. Dopo essere stata soggetta per circa un ventennio alla Signoria di Cabrino Fondulo (Gabriellino della famiglia Fonduli), nel 1420 ritornò ai Visconti e fece parte del Ducato di Milano, alle cui vicende rimase legata anche durante il periodo sforzesco. Nel 1495 Ludovico il Moro concesse Soresina in feudo al suo segretario Gaspare Stanga.
Dopo di lui ressero il già grosso borgo altri feudatari, fra i quali si distinsero nel lungo periodo della dominazione spagnola i Marchesi Barbò. Durante la loro saggia amministrazione (1576-1714), nonostante il fiscalismo del governo spagnolo, le frequenti epidemie e le rovine provocate dal passaggio di eserciti stranieri, Soresina riuscì a conservare la sua attività agricola e commerciale e un discreto tenore di vita. Lo testimoniano la sistemazione urbanistica, la costruzione di chiese e lo sviluppo di numerose Confraternite, che attendevano alle pratiche religiose e alle opere di assistenza sociale, ma svolgevano anche operazioni finanziarie simili a quelle dei moderni istituti di credito. Alla dominazione spagnola subentrò nel primo decennio del ‘700 quella austriaca.
Il nuovo governo straniero durò quasi ininterrottamente fino al 1796, quando l’Italia settentrionale fu invasa dall’esercito francese guidato dal generale Bonaparte. Soresina seguì la sorte comune e fu aggregata prima alla Repubblica Cisalpina, poi fece parte del Regno d’Italia napoleonico.
Restaurato nel 1814 il governo austriaco e costituitosi il Regno Lombardo-Veneto, Soresina iniziò una nuova fase della sua storia, caratterizzata da un’intensa attività agricola, commerciale, edilizia. Notevole fu anche il suo contributo alla causa del Risorgimento e non pochi soresinesi parteciparono alle guerre d’Indipendenza e alla Spedizione dei Mille. Dopo la proclamazione del Regno d’Italia e il compimento dell’unità nazionale si awiò per Soresina un nuovo sviluppo economico. Alla tradizionale attività agricola si affiancò quella industriale delle filande, della cera, dei liquori, delle paste alimentari, dei latticini; quest’ultima trovò la sua massima realizzazione nel 1900 con la fondazione della Latteria Soresinese, i cui prodotti sono ora conosciuti in tutto il mondo. Nel secondo dopoguerra Soresina ha ripreso lentamente la sua fisionomia di centro agricolo e industriale fra i migliori della Provincia di Cremona ed ora, nonostante la difficoltà dei tempi, si è notevolmente arricchita di nuovi quartieri residenziali, di impianti sportivi e di varie strutture economico-sociali.Nel 1962 il Presidente della Repubblica Antonio Segni ha insignito Soresina del titolo di Città.

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